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LUI E LEI - DUE ANNI DOPO
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Lui e lei s'incontrano nel giorno mentre la città d'attorno sembra nuova.
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Lui e lei riscoprono le cose che credevano perdute nella noia.
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Tutto il piacere di sentirsi chiedere la propria breve vita,
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la frase conosciuta, la storia già narrata.
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Lui e lei, a leggere i poeti che nessuno al mondo poi leggerà mai.
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Lui e lei, riempire di sospiri lunghe pause di pensieri mentre il suono del silenzio li accompagna...
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Lui e lei s'incontrano d'accordo nel consueto vecchio posto d'ogni giorno.
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Lui e lei ritrovano ogni cosa che già il tempo ha ricoperto con la noia.
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Ed ogni giorno ormai sentirsi raccontare la storia conosciuta,
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la frase risaputa, la propria morta vita.
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Lui e lei, a leggere un giornale, camminando lungo il viale verso casa.
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Lui e lei, riempire di pensieri, lunghe pause piene d'ira mentre il vuoto del silenzio li accompagna...
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PRIMAVERA DI PRAGA - DUE ANNI DOPO
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Di antichi fasti la piazza vestita
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grigia guardava la nuova sua vita,
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come ogni giorno la notte arrivava,
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frasi consuete sui muri di Praga,
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ma poi la piazza fermò la sua vita
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e breve ebbe un grido la folla smarrita
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quando la fiamma violenta ed atroce
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spezzò gridando ogni suono di voce...
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Son come falchi quei carri appostati,
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corron parole sui visi arrossati,
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corre il dolore bruciando ogni strada
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e lancia grida ogni muro di Praga.
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Quando la piazza fermò la sua vita,
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sudava sangue la folla ferita,
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quando la fiamma col suo fumo nero
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lasciò la terra e si alzò verso il cielo,
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quando ciascuno ebbe tinta la mano,
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quando quel fumo si sparse lontano,
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Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava
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all'orizzonte del cielo di Praga...
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Dimmi chi sono quegli uomini lenti
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coi pugni stretti e con l'odio fra i denti,
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dimmi chi sono quegli uomini stanchi
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di chinar la testa e di tirare avanti,
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dimmi chi era che il corpo portava,
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la città intera che lo accompagnava,
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la città intera che muta lanciava
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una speranza nel cielo di Praga,
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dimmi chi era che il corpo portava,
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la città intera che lo accompagnava,
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la città intera che muta lanciava
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una speranza nel cielo di Praga,
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una speranza nel cielo di Praga,
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una speranza nel cielo di Praga...
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GIORNO D'ESTATE - DUE ANNI DOPO
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Giorno d'estate, giorno fatto di sole,
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vuote di gente son le strade in città,
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appese in aria e contro i muri parole,
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ma chi le ha dette e per che cosa chissà.
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I manifesti sono visi di carta che non dicono nulla e che nessuno più guarda,
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colori accesi dentro ai vicoli scuri,
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sembrano un urlo quelle carte sui muri,
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sembrano un urlo quelle carte sui muri...
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Giorno d'estate, giorno fatto di vuoto,
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giorno di luce che non si spegnerà;
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sembra d' andare in un paese remoto,
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chissà se in fondo c'è la felicità.
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Un gatto pigro che si stira sul muro, sola cosa che vive, brilla al sole d'estate;
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si alza nell'aria come un suono d'incenso,
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l'odore di tiglio delle strade alberate,
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l'odore di tiglio delle strade alberate...
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Giorno d'estate, giorno fatto di niente,
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grappoli d'ozio danzan piano con me,
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il sole è un sogno d'oro, ma evanescente,
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guardi un istante e non sai quasi se c'è.
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Dentro ai canali l'erba grassa si specchia, cerchi d'ombra e di fumo sono voci lontane;
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nell'acqua il sole con un quieto barbaglio
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brucia uno stanco gracidare di rane,
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brucia uno stanco gracidare di rane...
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Giorno d'estate senza un solo pensiero,
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giorno in cui credi di non essere vivo,
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gioco visivo che non credi sia vero
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che può svanire svelto come un sorriso.
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Vola veloce ed iridato un uccello come un raggio di luce da un cristallo distorto:
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vola un moscone e scopre dietro a un cancello
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la religiosa sonnolenza d' un orto,
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la religiosa sonnolenza d' un orto...
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IL COMPLEANNO - DUE ANNI DOPO
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Non è proprio il giorno del tuo compleanno,
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però è di domenica che le feste si fanno
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e di sera tuo padre vuol stare a guardar la T.V.
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Hai messo il vestito modello francese
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che è quasi costato la paga d'un mese...
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L'amica ti ha detto dov'è il parrucchiere
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che è caro, ma è tanto bravino,
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tua madre ti ha fatto la torta di riso,
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darai un po' di vermut e un poco di vino,
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su "Grazia" hai imparato a ricevere gli ospiti e ormai
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aspetti che inizi la grande giornata,
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la sala migliore è di già illuminata,
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ti guardi allo specchio, sei un po' emozionata perchè
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lui verrà...
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Arrivano i primi in ritardo di rito,
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l'amica migliore ti ha copiato il vestito
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e attorno a sé sparge il suo fascino e odor di "Chanel".
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Ti han fatto il regalo, son stati carini,
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il disco di moda ed i cioccolatini.
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La zia dalla porta ti manda i cugini:
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"perchè non volete i bambini"?
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Si mettono i dischi, si balla allacciati,
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c'è un po' di penombra, son tutti accoppiati,
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arriva la torta, si ride e si scherza ed ormai
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il tempo è passato e la grande giornata
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è quasi finita e non è cominciata:
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hai visto che lui la tua amica ha baciato e da te
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non verrà...
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Non piangere il giorno del tuo compleanno,
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gli amici ti guardano, cosa diranno,
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tra un po' se ne andranno e tuo padre starà alla T.V...
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Non hai più il vestito modello francese,
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le luci di sala non sono più accese,
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la festa è finita e son tante le spese
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e siam solo ai primi del mese.
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L'amica migliore ti ha già salutato,
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appena lei è uscita anche lui se n'è andato,
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ti ha appena guardato per correre fuori con lei.
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Consolati e pensa che il tuo compleanno
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ritorna fra poco, soltanto fra un anno,
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gli amici gentili un regalo faranno, ed il tuo tempo va
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e non tornerà...
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L'ALBERO ED IO - DUE ANNI DOPO
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Quando il mio ultimo giorno verrà dopo il mio ultimo sguardo sul mondo,
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non voglio pietra su questo mio corpo, perchè pesante mi sembrerà.
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Cercate un albero giovane e forte, quello sarà il posto mio;
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voglio tornare anche dopo la morte sotto quel cielo che chiaman di Dio.
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Ed in inverno nel lungo riposo, ancora vivo, alla pianta vicino,
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come dormendo, starò fiducioso nel mio risveglio in un qualche mattino.
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E a primavera, fra mille richiami, ancora vivi saremo di nuovo
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e innalzerò le mie dita di rami verso quel cielo così misterioso.
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Ed in estate, se il vento raccoglie l'invito fatto da ogni gemma fiorita,
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sventoleremo bandiere di foglie e canteremo canzoni di vita.
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E così, assieme, vivremo in eterno qua sulla terra, l'albero e io
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sempre svettanti, in estate e in inverno contro quel cielo che dicon di Dio.
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DUE ANNI DOPO - DUE ANNI DOPO
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Visioni e frasi spezzettate si affacciano di nuovo alla mia mente,
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l'inverno e il freddo le han portate, o son cattivi sogni solamente.
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Mattino verrà e ti porterà
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le silouhettes consuete di parvenze;
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poi ti sveglierai e ricercherai
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di desideri fragili esistenze...
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Lo specchio vede un viso noto, ma hai sempre quella solita paura
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che un giorno ti rifletta il vuoto oppure che svanisca la figura.
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E ancora non sai se vero tu sei
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o immagine da specchi raddoppiata;
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nei giorni che avrai però cercherai
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l'immagine dai sogni seminata...
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L'inverno ha steso le sue mani e nelle strade sfugge ciò che sento.
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Son trine bianche e neri rami che cambiano contorno ogni momento.
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E ancora non sai come potrai
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trovare lungo i muri un' esperienza;
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sapere vorrai, ma ti troverai
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due anni dopo al punto di partenza...
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E senti ancora quelle voci di mezzi amori e mezze vite accanto;
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non sai però se sono vere o sono dentro all' anima soltanto;
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nei sogni che hai, sai che canterai
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di fiori che galleggiano sull'acqua.
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Nei giorni che avrai ti ritroverai
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due anni dopo sempre quella faccia...
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La la la la...
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LA VERITA' - DUE ANNI DOPO
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La voce triste del silenzio abbraccia gli angoli del tempo,
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si è fatto giorno, ed è già sera e dove è andata primavera?
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I camions corrono lontani, mi tengon fermo le tue mani.
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Le fughe sono ormai finite sulle autostrade ormai ingiallite,
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risate a vuoto si sono spente sui visi noti della gente.
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Le frasi storiche son dette, le mani nobili son strette,
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la mia canzone è morta già, qualcuno forse ascolterà
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cercando assieme a me la verità...
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Un suono triste di chitarra si sta spargendo lento in aria,
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vorrei capire i miei pensieri, in sogni all'alba veritieri.
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Nell'aria stanca della sera c'è un'illusione che par vera,
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si son perduti anche i rumori in forme vaghe di colori.
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Non sappiam più che cosa dire, ma non c'è niente da sentire,
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ogni discorso si è perduto nell'urlo dolce di un minuto
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e mentre l'ora se ne va, lontana sembra la città
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e forse cogli un po' di verità...
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Parole a vuoto son passate nel cielo breve dell'estate,
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la saga falsa degli amori è già finita come i fiori.
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Ma i venditori di illusioni han già cantato le canzoni,
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le sale buie splenderanno e i nuovi amori nasceranno.
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Nelle auto in corsa lungo i viali risplendon simboli sociali,
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la corsa solita riparte, il tempo mescola le carte,
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la mano ancora passerà e c'è chi perde o vincerà,
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ma in quattro re non hai la verità...
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Le spiagge morte, all'improvviso, si sono aperte in un sorriso,
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si è sparso piano nella brezza un dolce odore di tristezza.
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Il tamburino ha già suonato, ma il suo ricordo si è spezzato
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e un vento denso di paura ha già percorso la pianura.
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Il cavaliere morirà, il suo scudiero non saprà,
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parole vuote come occhiaie si seccano sulle pietraie
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e mentre il corvo volerà e l'acqua in pioggia ricadrà
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nel nulla sfuma ormai la verità
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nel nulla sfuma ormai la verità
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nel nulla sfuma ormai la verità
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nel nulla sfuma ormai la verità...
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PER QUANDO E' TARDI - DUE ANNI DOPO
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Quando è tardi e per le strade scivolano sguardi
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di gente che ha sol fretta di tornare e i cinema si chiudono ed i caffè si vuotano,
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per le strade, assieme al freddo e ai tristi canti opachi,
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sono rimasti gli ultimi ubriachi,
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un ciondolare stanco verso il nuovo bianco giorno che verrà...
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Si discute delle rivoluzioni mai vissute
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e degli amori fatti di bevute e di carriere morte nel bicchiere
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nelle sere a gambe aperte con il mondo in mano
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cantando mentre sputano lontano
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come se fosse in faccia all'universo...
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E li vedi, girare lenti strascicando i piedi,
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parlare forte a tutti od a nessuno
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o piangere aggrappati ai muri, stanchi e addormentati.
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L'ora vola e il vino amico o ammazza o li consola
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e il vino li fa vivere o morire
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e la tristezza solita o li uccide o se ne va...
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E li vedi, girare lenti strascicando i piedi,
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persone strane, sogni a cui non credi,
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stagliarsi contro il cielo che si imbianca; nella stanca
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mattina che si riempie già di vita,
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piangendo un'altra notte che è finita,
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attendere, non sai dove, quando il buio tornerà,
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attendere, non sai dove, quando il buio tornerà,
- attendere, non sai dove, quando il buio tornerà...
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VEDI CARA - DUE ANNI DOPO
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Vedi cara, è difficile a spiegare,
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è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
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Vedi cara, tutto quel che posso dire
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è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
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Vedi cara, certe volte sono in cielo
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come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
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Vedi cara, è difficile a spiegare,
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è difficile capire se non hai capito già...
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Vedi cara, certe crisi son soltanto
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segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
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Vedi cara certi giorni sono un anno,
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certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
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Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
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son denari che van spesi con dovuta proprietà.
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Vedi cara è difficile a spiegare,
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è difficile capire se non hai capito già...
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Non capisci quando cerco in una sera
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un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
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quando rido senza muovere il mio viso,
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quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
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quando sogno dietro a frasi di canzoni,
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dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
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Vedi cara è difficile a spiegare,
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è difficile capire se non hai capito già...
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Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
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che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
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anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
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questo tempo dura ancora.
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Non cercare in un viso la ragione,
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in un nome la passione che lontano ora mi fa.
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Vedi cara è difficile a spiegare,
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è difficile capire se non hai capito già...
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Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
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e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
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tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
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tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
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Io cerco ancora e così non spaventarti
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quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
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Sii contenta della parte che tu hai,
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ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
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Cerca dentro per capir quello che sento,
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per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
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Vedi cara è difficile a spiegare,
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è difficile capire se non hai capito già...
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OPHELIA - DUE ANNI DOPO
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Quando la sera colora di stanco dorato tramonto le torri di guardia,
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la piccola Ophelia vestita di bianco va incontro alla notte dolcissima e scalza,
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nelle sue mani ghirlande di fiori e nei suoi capelli riflessi di sogni,
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nei suoi pensieri mille colori di vita e di morte, di veglia e di sonno.
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Ophelia, che cosa senti quando la voce dagli spalti
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ti annuncia che è l'ora già e il giorno piano muore.
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Ophelia che vedi dentro al verde dell'acqua del fossato,
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nei guizzi che la trota fa cambiando di colore?
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Perchè hai indossato la veste più pura, perchè hai disciolto i tuoi biondi capelli?
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Corri allo sposo, hai forse paura che li trovasse non lunghi, non belli?
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Quali parole son sulle tue labbra, chi fu il poeta o quale poesia?
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Lo sa il falcone nei suoi larghi cerchi o lo sa sol la tua dolce pazzia?
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Ophelia, la seta e le ombre nere ti avvolgono leggere,
-
ma dormi ormai e sentirai cadenze di liuto...
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Ophelia non puoi sapere quante vicende ha visto il mondo,
-
ma forse sai e lo dirai con magiche parole...
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Ophelia le tue parole al vento si perdono nel tempo,
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ma chi vorrà le troverà in tintinnii corrosi...
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Ophelia, lalalalalalala.....
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L'UBRIACO - DUE ANNI DOPO
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Quando la sera colora di stanco dorato tramonto le torri di guardia,
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la piccola Ophelia vestita di bianco va incontro alla notte dolcissima e scalza,
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nelle sue mani ghirlande di fiori e nei suoi capelli riflessi di sogni,
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nei suoi pensieri mille colori di vita e di morte, di veglia e di sonno.
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Ophelia, che cosa senti quando la voce dagli spalti
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ti annuncia che è l'ora già e il giorno piano muore.
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Ophelia che vedi dentro al verde dell'acqua del fossato,
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nei guizzi che la trota fa cambiando di colore?
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Perchè hai indossato la veste più pura, perchè hai disciolto i tuoi biondi capelli?
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Corri allo sposo, hai forse paura che li trovasse non lunghi, non belli?
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Quali parole son sulle tue labbra, chi fu il poeta o quale poesia?
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Lo sa il falcone nei suoi larghi cerchi o lo sa sol la tua dolce pazzia?
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Ophelia, la seta e le ombre nere ti avvolgono leggere,
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ma dormi ormai e sentirai cadenze di liuto...
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Ophelia non puoi sapere quante vicende ha visto il mondo,
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ma forse sai e lo dirai con magiche parole...
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Ophelia le tue parole al vento si perdono nel tempo,
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ma chi vorrà le troverà in tintinnii corrosi...
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Ophelia, lalalalalalala.....
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AL TRIST - DUE ANNI DOPO
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A m sun desdé stamatéina l'è primavéra ma al piòv
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a m sun desdé stamatéina l'è primavéra ma al piòv,
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a n pos purtéret fòra anch sl'lè dmanga
-
perchè a n gh'ò ménga al vsti nòv,
-
a n gh'ò ménga al vsti nòv, oh sé...
-
A gh'era tò péder sù l'òss, a I m'à dmandè quand a té spòs,
-
ma gh'era tò péder sù l'òss, a I m'à dmandè quand a té spòs
-
mé, ch'a fagh fadiga a magnér per mé,
-
péinsa mò béin s'a x'foss in dò,
-
péinsa mò béin s'a x'foss in dò...
-
E quand l'é gnuda tò médra a gh'ò dmandé in dòv t'ér té,
-
Ho dét, quand l'é gnuda tò médra a gh'ò dmandé in dòv t'ér té, oh sé,
-
la m'ha rispòst ch'tér andéda via
-
con un ch'al gh'à più sòld che mé,
-
con un ch'al gh'à più sòld che mé, oh sé...
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E mé a sun ché in mez a la stréda séinza savéir csa pòsia I fé
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l'é bròtt débòn sté a la dmanga a bsaca vòda e séinza té
-
e intant a m piòv sòvra a la testa
-
e a sòn tòt mòi còmm un pulséin,
-
a sòn tòt mòi còmm un pulséin, oh sé...
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A sòn da sòl d'lòngh a la stréda e a zigh dabòun còmm un putéin,
-
A sòn da sòl d'lòngh a la stréda e a zigh dabòun còmm un putéin,
-
l'é primavéra ind al lunari,
-
ma a pér che invéren sia turné
-
l'é primavéra ind al lunari,
-
ma a pér che invéren sia turné, oh sé...
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